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L’anemone rosso di mare e il pesce pagliaccio

L’ anemone di mare appartiene al philum dei Cnidari, alla classe degli Antozoi, alla sottoclasse degli Esacoralli e all’ordine degli Attiniari.

Entriamo nell’ordine degli attiniari, meglio conosciuti come anemoni di mare. Gli attiniari aderiscono al substrato tramite un disco di base. I tentacoli sono urticanti, sono retrattili e in numero svariato da sei a oltre cento. I tentacoli nel contempo convergono il cibo verso la bocca posta al centro il cibo. Le attinie sono polipi solitari fissati, per quanto non indissolubilmente al substrato, sprovvisti di scheletro proprio, come in tutti gli attiniari. L’anemone di mare, meglio conosciuto come capelli di serpe è una attinia che può raggiungere ragguardevoli dimensioni con forte potere urticante. Molte sono le specie di crostacei e di pesci che, immunizzati dalle sue punture, trovano protezione tra i suoi tentacoli. Troveremo spesso crostacei, gobidi, pesci pagliaccio che trascorrono la loro esistenza in simbiosi con l’anemone di mare.

E proprio l’anemone di mare e il pesce pagliaccio sono i protagonisti dello scatto di oggi di Marco Carè, fotografo e diver del Gruppo Nakai. Lasciamo che sia proprio lui a raccontarci la genesi di questo scatto e, come sempre, qualche accorgimento per gli appassionati di fotografia per migliorare e rendere sempre migliori i propri lavori:

“L’anemone di mare è in assoluto uno dei soggetti fotografici più comuni per i fotografi subacquei. E’ relativamente semplice fotografarli, grazie alla loro staticità, ma le cose si complicano incredibilmente quando si tenta di fotografare il loro ospite simbionte più frequente: il pesce pagliaccio. Il pesce pagliaccio, impaurito dalla presenza del fotografo subacqueo, si rifugia all’interno del corpo e dei tentacoli dell’anemone, strusciandosi ben bene per riempirsi di cellule urticanti, di cui, come detto sopra, è immune, con la speranza di far demordere ogni tipo di attacco. I movimenti sono spesso veloci e convulsi, e richiede da parte del fotografo proprio una grandissima pazienza per riuscire a comporre la giusta inquadratura, il fuoco perfetto, ma soprattutto la possibilità di riprendere la giusta armonia di movimento del pesce insieme all’ondulazione costante e continua dei tentacoli dell’Anemone.

La sfida poi diventa totale se vogliamo realizzare delle belle foto con gli Anemoni Rossi. Facendo un corso sub, una delle prime regole che si apprendono è che i colori sbiadiscono, fino a letteralmente scomparire man mano che si scende in profondità e che alcuni colori spariscono prima di altri. Il rosso è in assoluto il primo colore a scomparire già fin dai primi metri di profondità, quindi, come a me tanti anni fa, sorge spontanea la domanda: come mai vedo perfettamente un Anemone di un colore cosi rosso vivo alla profondità di 25 metri?

La risposta è relativamente semplice: premettendo, come citato sopra, che i colori della vita marina sono dati dalla presenza di alghe che ricoprono il corpo dei coralli e degli anemoni, le zooxantelle, in questo caso specifico queste alghe hanno dei colori fluorescenti. In pratica reagiscono alle varie lunghezze d’onda della luce in maniera differente da quelle normali. Infatti, provate ad illuminare con una normalissima torcia subacquea il nostro bell’anemone rosso, e vi renderete immediatamente conto che ahimè il bel rosso vivo scomparirà lasciando il posto ad un color marrone bruno decisamente insignificante.

E così pure sarà il deludente risultato che otterrete fotografando il nostro splendido Anemone Rosso con la luce dei flash subacquei. Quindi, la seconda ed importante domanda che ci poniamo, e che io mi posi sempre tanti anni fa, è la seguente: come posso riuscire a far risultare il magnifico rosso dei tentacoli del corallo, se non posso utilizzare una fonte di luce con una lunghezza d’onda normale?

Se realizzate un video, sarà sufficiente mettere davanti alla lente della videocamera un filtro rosso apposito per le riprese subacquee chiamato anche Magic Filter. Il risultato sarà eccezionale, sempre che voi realizziate le immagini video non oltre i 20-25 metri di profondità in acque tropicali e che fuori sia una bella giornata soleggiata. Il filtro “Rosso” subacqueo non serve a niente se fuori dall’acqua è nuvoloso!

Per le riprese fotografiche, come la foto presa in osservazione, la faccenda è un po’ più complicata. Dopo tentativi su tentativi pieni di frustrazione e delusione, ecco svelato il mio piccolo trucco per realizzare una foto come questa: praticamente adotto entrambe le tecniche di ripresa, vale a dire che munisco la lente frontale del mio obiettivo, prevalentemente macro con un apposito filtro rosso subacqueo ed utilizzo la normale illuminazione di uno o più flash subacquei. Ovviamente la dominante di colore di primo acchito sarà fortemente rossastra, ma se scattate in RAW (cioè selezionate la macchina fotografica per scattare in un formato originario) con il massimo dettaglio, avrete poi la possibilità di giocare in editing dell’immagine col bilanciamento dei bianchi e dei colori, fino ad avvicinarvi enormemente al colore naturale del pesce pagliaccio. Il tutto, mantenendo comunque quel bel rosso vivo caratteristico del nostro Anemone di mare che ci piace tanto”.

Questo mondo di colore subacqueo fa da cornice alle immersioni tipiche dei mari delle Maldive e sopratutto in prossimità dei siti diving di Alimathà, Dhiggiri e Maayafushi.

03/07/2020
maldive nakai nakairesorts

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